| l' a. rileva che la legge quadro per il pubblico impiego presentata
dal ministro del lavoro enzo scotti ha i seguenti obiettivi:
perequazione salariale; riorganizzazione dell' apparato
amministrativo pubblico; immediata applicazione dei contratti e,
implicitamente, autodifesa del governo in materia di spesa pubblica.
grossa novita' e' la nuova procedura contrattuale del pubblico
impiego, con lo svincolo dalla vecchia prassi legislativa. elio
giovannini, segretario confederale della cgil, afferma che la legge
e' sbagliata se assunta come risolutiva dei problemi della giungla
retributiva. giuseppe lampis, del coordinamento nazionale delle
categorie del pubblico impiego cgil, auspica un comparto per le
aziende statali, uno per la sanita', uno per gli statali, parastatali
e enti locali, e uno per la scuola. lampis ritiene negativa l'
inclusione delle municipalizzate, ma pensa che essa non sia destinata
a durare. bruno bugli, segretario confederale della uil, ritiene
invece tale inclusione una occasione per obbligare il governo a
impegnarsi in tutto il settore pubblico allargato. marzio bastianoni,
segretario generale della cisl statali, e leo canullo, comunista,
lamentano l' esclusione dalla legge della dirigenza dei ministeri e
delle aziende di stato. circa l' istituzione del dipartimento per la
funzione pubblica: giovannini afferma che la cisl ha smesso di
occuparsene; bastianoni approva la costituzione del dipartimento
presso il ministero del tesoro; bassanini, socialista, pensa il
contrario. l' a. conclude affermando che dal modo in cui saranno
affrontati i prossimi rinnovi si misurera' la validita' della legge.
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