| L' A., si rifa' all' antico panteismo greco (gli stoici), all'
agnosticimo kantiano, all' idealismo storicista e statalista dell'
Ottocento, alla fenomenologia contemporanea, per dimostrare l' eterna
e ricorrente tentazione di negare Dio per divinizzare il mondo, e in
definitiva l' uomo stesso, anzi l' io. Le mille varianti dell'
idolatria sono la tragica prova dell' impossibilita' metafisica di
sopprimere l' assoluto: e infatti viene assolutizzato il relativo, e
l' uomo perde il senso delle proporzioni,il senso della profondita',
il senso del tempo e dell' eternita', il senso del peccato e del
merito. L' ateismo - il peggior peccato, perche' e' la radicale
immoralita' - e' castigo a se stesso, e un castigo tale che basta
prenderne coscienza per desiderare di uscirne, ritornando a una vita
nella verita' e nella giustizia.
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