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| IDG831200207 | |
| 83.12.00207 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Iannotta Raffaele
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| Nota a Cons. Stato sez. V 20 luglio 1982, n. 620
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| Foro amm., an. 58 (1982), fasc. 9-10, pt. 1, pag. 1488-1489
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D1207
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| L' A. osserva come il Consiglio di Stato abbia confermato l'
impostazione ormai classica della giurisprudenza che esclude nell'
ambito del giudizio amministrativo l' applicazione del principio che
il giudicato copre il dedotto e il deducibile. Si pone poi il
problema della qualificazione del difetto di motivazione che se
assunto come vizio di forma importa l' obbligo per la amministrazione
di giustificare la decisione presa; se invece equivale a carenza di
esame determina assenza di istruttoria e fissazione degli elementi in
sede giurisdizionale rilevanti e tali da paermettere una pronuncia
esauriente. Ma nasce il problema di tale valutazione in sede
giurisdizionale in quanto comportante un apprezzamento discrezionale
da parte del giudice che l' A. risolve con la nomina di un
commissario che sostituisca l' amministrazione che ha determinato il
diniego immotivato.
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