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Documento


146590
IDG830800004
83.08.00004 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Meneghelli Ruggero
A proposito della funzione del giudice
Diritto e societa', (1982), fasc. 1, pag. 101-109
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
F3217
Il giurista di formazione positivistica, quello di formazione marxista e la gente comune ritengono che compito del giudice sia di attuare coattivamente la giustizia, cioe' di dichiarare cio' che e' giusto e di rendere efficace la dichiarazione mediante l' uso della forza di cui dispone. Se, pero', si considera la contradditorieta' dell' umana esistenza, sospesa tra l' aspirazione alla pace frutto della giustizia e la capacita' di realizzare solo una pace frutto della forza, ci si convincera' che compito specifico del giudice non e' ne' di attuare la prima perche' ne e' incapace, ne' di adattarsi ad attuare solo la seconda perche' troppo in contrasto con la sua aspirazione. Data la contraddittorieta' sopra accennata, compito del giudice non puo' essere che quello di attuare una pace forzata e di giustificarla poi con motivazioni attinenti alla giustizia. Facendo propria l' espressione di Pascal, che sta al fondo di questa riflessione, si potrebbe dire che compito del giudice non e', come credono i giuristi e la gente comune, di rendere forte la giustizia, ma di giustificare la forza. Come mai i giuristi si accomunano alla gente comune nel credere che compito del giudice sia di rendere forte la giustizia, cioe' di realizzare una pace frutto della giustizia? La risposta sta nel tipo di lavoro da essi svolto che deve corrispondere alle attese della gente comune e non a quella della conoscenza critica della realta'.
Centro diretto da G.F. Ciaurro - Camera dei Deputati



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