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| IDG830800094 | |
| 83.08.00094 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Baglioni Emma
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| La "Mefiance du pouvoir"
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| Nuovi studi pol., an. 12 (1982), fasc. 2, pag. 63-75
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| F4207
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| L' A. analizza le tesi di Alaine di de Jouvenel sul potere,
identificandone le analogie soprattutto nell' aver sostenuto l'
immutabilita' del carattere oppressore del potere, e nello aver
descritto il processo espansionistico del comando coma una "legge
naturale" che trova il suo fondamento teorico in quelle stesse
passioni e ambizioni che lo avevano causato. Contro la totalita'
tirannica del potere la democrazia parlamentare non e' che un
ingegnoso artificio: secondo de Jouvenel, l' unica possibilita' di
far convivere la necessita' dell' ordine con l' esigenza di liberta'
e' quella di ricostituire nella societa' attuale un sistema di
contropoteri basati su conglomerati di interessi e affetti coscienti
ed armati; piu' pessimistica l' opinione di Alain, secondo cui i
gruppi d' interesse e le forze sociali organizzate non fanno che
moltiplicare l' oppressione, perseguendo in ogni campo la stessa
bramosia di comando: solo l' uomo singolo puo' e deve opporsi al
potere ponendosi fuori della vita politica, e di la' esercitando, con
il suo continuo dissenso, un freno alla societa' dei potenti.
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