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| IDG830600408 | |
| 83.06.00408 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Antinozzi Mario
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| Una diversa lettura dell' art. 4 della legge 26 febbraio 1977 n. 39
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| Dir. prat. assic., s. 2, an. 24 (1982), fasc. 1, pt. 1, pag. 3-15
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D30703
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| La materia riguardante la valutazione del danno causato ad una
persona fisica, e' stata, prima dell' introduzione dell'
assicurazione obbligatoria, caratteristica dall' inadeguatezza delle
soluzioni adottate per tale valutazione: infatti inadeguati sono l'
uso del mero calcolo matematico del mancato guadagno dovuto alla
menomazione fisica e i molteplici correttivi apportati a tale metodo
al fine di renderlo piu' rispondente alla molteplicita' dei casi. Con
l' entrata in vigore della l. 26 febbraio 1977, n. 39,
specificatamente nell' art. 34, si e' operata una netta distinzione
tra l' ipotesi in cui l' inabilita' o invalidita' incida sul reddito
di lavoro da quella in cui non incida. Nel primo caso il risarcimento
del danno deve avvenire prendendo a base il reddito accertato dal
fisco, nel secondo caso occorre prendere un altro parametro che il
terzo comma dell' art. 4 l. 26 febbraio 1977, n. 39 individua in tre
volte l' ammontare minimo della pensione sociale.
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| art. 4 l. 26 febbraio 1977, n. 39
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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