| La conoscenza dell' organizzazione giuridico-amministrativa e
parallelamente quella delle vicende degli archivi con le loro
aggregazioni e i loro smembramenti costituiscono le due linee entro
le quali e' necessario muoversi per dirigere le indagini
storiografiche dei ricercatori: metodo, questo, valido sia per gli
archivi antichi che per gli archivi moderni. Aperto e' il tema circa
la possibilita' di indagare entro quali limiti e con quali risultati
si possa seguire il metodo storico nell' ordinamento degli archivi.
Riguardo agli archivi moderni, in particolare quelli degli organi
centrali dello Stato, la discussione si puo' articolare in tre punti:
a) verificare se sia possibile o meno identificare gli archivi
originari. Le difficolta' maggiori al riguardo derivano dalla
complessita' dell' organizzazione di un ministero, diramantesi in
direzioni generali, divisioni, che si suddividono ancora in tanti
uffici con archivi distinti; b) stabilire se sia arbitrario o meno
procedere alla ricostruzione degli archivi originari, dal momento che
si verificano nel tempo trasferimenti di attribuzioni da un ufficio
all' altro, oppure fusioni. Spetta all' archivista valutare la
situazione caso per caso; c) studiare i criteri di massima per l'
ordinamento, poiche' la mancanza di uniformita' nell' uso dei termini
archivistici, l' inadeguatezza delle relative definizioni importa la
difficolta' di ricondurre la documentazione di un archivio ad uno
schema tipo entro cui articolare in serie distinte un complesso di
fascicoli.
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