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| IDG820600832 | |
| 82.06.00832 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Caputo Eduardo
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| La dichiarazione di incostituzionalita' di una norma inesistente
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| nota a C. Cost. 6 marzo 1975, n. 46
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| Dir. fall., an. 50 (1975), fasc. 5, pt. 2, pag. 637-641
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D31318
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| Innanzi tutto l' A. mette in risalto il fatto che la Corte
Costituzionale ha deliberato sulla incostituzionalita' di una norma,
non in base ad essa, ma in base alla libera interpretazione che della
stessa era stata data dalla giurisprudenza: infatti l' art. 21 della
legge fallimentare non statuisce affatto che le spese debbano gravare
sul fallito uscito vittorioso dal giudizio di legittimita' del
fallimento. Da cio' l' A. deduce che, non esistendo una norma come
quella ipotizzata nel caso in questione, non esisteva ragione di
espellerla dal nostro ordinamento. In situazioni come questa, in cui
manchi in tutto o in parte una disposizione che disciplini il caso di
specie, l' A. propone di fare riferimento ai principi generali dell'
ordinamento. Cosi' egli non dubita che per analogia a quanto
stabilito dall' art. 382 c.p.p., le spese dell' intero processo
vadano a carico dello Stato che le ha anticipate.
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| art. 21 l. fall.
art. 382 c.p.p.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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