| L' A. si propone qualche rapida riflessione personale su due temi di
fondamentale importanza emersi nel convegno svoltosi a Firenze nei
giorni 17-19 settembre 1981 sul tema "Corte Costituzionale e sviluppo
della forma di governo italiana". Anzitutto quello della
"politicita'" o "creativita'" del giudice costituzionale, che ha
costituito il problema di fondo di tutto il convegno; ed in secondo
luogo, il tema, di grande attualita', dei rapporti processuali fra
Corte Costituzionale e ordinamento comunitario. Una prima
conclusione, con particolare riferimento al primo tema, e' che la
creativita', e quindi la "politicita'", della Corte si e' tradotta
finora, nell' insieme, in un opportuno e spesso efficace contributo a
migliorare il sistema costituzionale italiano, sia sul piano della
protezione delle liberta' individuali e, un po' (o assai) meno, dei
diritti sociali, sia sul piano dell'attuazione di un sistema di
"checks and balances" senza del quale nessun sistema di governo puo'
resistere alle tentazioni dell' autoritarismo esecutivo e dell'
inefficienza parolaia dei regimi assembleari e partitocratici. Una
seconda conclusione riguarda, invece, il secondo tema, circoscritto
al solo problema del conflitto tra la nostra Corte Costituzionale e
la Corte di Giustizia delle Comunita' europee, a seguito della famosa
sentenza sul caso Simmenthal. L' A. ritiene sia il caso di parlare
con fermezza a coloro che auspicherebbero una ridicola "guerra del
Simmenthal" fra la Corte Costituzionale e la Corte di Giustizia delle
Comunita', una guerra, anzi baruffa, nella quale la Corte italiana
sarebbe del tutto isolata nel sostenere una tesi teoricamente
sbagliata, di sapore nazionalistico, e per di piu' impraticabile. Se
c' e' stato sul piano giuridico-normativo un progresso dell' Europa
che non va perduto, questo sta proprio in quella serie di "arrets
celebres" con cui la Corte di Giustizia, dal 1963-64 in poi, ha
affermato e difeso il principio della diretta applicabilita' e della
preminenza del diritto comunitario. Nessuno vorra' seriamente vedere
distrutto anche questo poco ch' e' stato costruito, cosi'
faticosamente, nello sforzo di recuperare un minimo di coesione ed un
barlume di futuro a un' Europa che, proprio per l' esasperarsi e il
degenerare dell' ideologia dello Stato-Nazione, e' stata al centro di
tragedie dolorose, tra cui due guerre mondiali.
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