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147412
IDG820600806
82.06.00806 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
De Pasquale Fabio
Il diritto di proprieta' e indennizzo per l' espropriazione nella giurisprudenza della Corte Costituzionale. Alcune note critiche
Giust. civ., an. 32 (1982), fasc. 1, pt. 2, pag. 48-58
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D13101
Oggetto di questo studio e' la giurisprudenza costituzionale in materia d' indennizzo per l' espropriazione. La trattazione del tema e' preceduta da una breve ricognizione di alcuni tratti salienti del giudizio di costituzionalita', quelli che, secondo l' A., maggiormente contrassegnano la peculiarita' di questo giudizio ed, insieme, rendono ragione di un particolare modo di essere della prassi interpretativa della Corte. Questa, infatti, appare caratterizzata da un fenomeno di "tendenziale liquidita' degli indirizzi giurisprudenziali", intendendo con cio' una interpretatio che si traduce nella posizione di principi direttivi di estrema latitudine, tali da ben sopportare qualsiasi pratica oscillazione di giudizio ed insieme da consentire una costante manipolazione dei precedenti. Esempio tipico di cio' e' appunto la giurisprudenza sulla misura dell' indennizzo. In essa, a giudizio dell' A., e' dato riscontrato l' esistenza di due livelli del discorso motivatorio. Il primo consistente nella posizione dei "principi", che approda alle note affermazioni della non simbolicita', serieta', congruita' dell' indennizzo. Il secondo che si svolge sul piano delle argomentazioni con cui si motiva, nei singoli casi, la legittimita' o illegittimita' costituzionale delle leggi in esame. Sul piano dei principi si puo' notare come, in sintesi, la Corte ripeta, con varianti puramente verbali, lo stesso concetto (quello della non simbolicita' dell' indennizzo); sul piano delle argomentazioni invece sembra muoversi sia pure cautamente, in direzione dell' accoglimento del cosiddetto criterio del valore venale. Da qui la conclusione, provvisoria e d' ordine prevalentemente metodologico, che, a meno di non voler ricostruire l' iter interpretativo della Corte per via di piu' o meno arbitrarie (o maliziose) illazioni, l' unico insegnamento che si puo' trarre da questa giurisprudenza e' che ad essa male si attagliano gli ordinari strumenti (logico-dogmatici) d' indagine e, forse, occorrerebbe trovarne di nuovi.
art. 42 comma 3 Cost. art. 53 Cost.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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