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147426
IDG820200183
82.02.00183 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Olivieri Achille
Due studi riguardanti l' "emigrazione calvinista" vicentina a Ginevra nel Cinquecento
Riv. st. Chiesa It., an. 26 (1972), fasc. 1, pag. 125-129
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
S718; D9290
Negli anni tra il 1561 e il 1569 Ginevra conobbe la massima punta di immigrazione di calvinisti italiani. L' A., esaminando le caratteristiche di questa presenza di italiani nella citta' svizzera, cita un saggio di L. Monter secondo il quale l' emigrazione in oggetto ha carattere di rifugio temporaneo e non di permanenza, salvo che per un ristretto gruppo costituente un' elite sociale e intellettuale. La maggior parte dei rifugiati e' indotta a ripartire dalla citta' oltre che da posizioni di critica religiosa, di rottura, dall' attrattiva dei grandi centri mercantili, quali Lione ed Amsterdam. A conferma di questa caratteristica dell' emigrazione italiana, l' A. propone, sulla scorta di un recente studio del Mantese, l' esempio della migrazione vicentina, e in particolare la storia della famiglia Thiene che, rifugiatasi a Ginevra con Odoardo Thiene nel 1567, s' inserisce nella borghesia cittadina, seguito da altri della famiglia. Membri di questa si segnalarono, nel secolo seguente, nel campo della cultura.
Ist. storia del diritto - Univ. MI PV



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