| La figura di Giuseppe Ricciardi, vescovo di Nardo' dal 1889 al 1908,
viene delineata sulla base di documenti d' archivio, in prevalenza
carteggi e lettere pastorali. L' attivita' del vescovo s' intreccia
continuamente con i fatti politici che caratterizzano la vita
pubblica della cittadina pugliese tra l' '800 e il '900. Le contese
politiche, senza esclusione di colpi, tra cattolici intransigenti e
cattolici liberal-conservatori, capeggiati rispettivamente dalle
famiglie Persone' e Zuccaro, vedono il Ricciardi schierato a favore
di questi ultimi. Di carattere autoritario, pretende con estrema
decisione l' affermazione della supremazia gerarchica e la
subordinazione del laicato alle direttive dell' autorita'
ecclesiastica. La stessa severita' pretende nella preparazione del
clero nel seminario diocesano, che fa dirigere da un sacerdote
ottenuto dal cardinale milanese Ferrari, del quale condivideva la
posizione politica. Scarsamente sensibile ai temi sociali, assume
atteggimenti paternalistici e di accanita avversione al socialismo,
del resto poco consistente nella sua diocesi. E' avverso anche alla
Democrazia Cristiana di Romolo Murri. Impegnato personalmente nella
lotta politica, finisce per subire attacchi dalla stampa, denunce,
attentati. Viene allontanato da Nardo' e dall' ambiente naretino con
provvedimento della S. Sede poco prima di morire, nel 1908.
| |