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| IDG820200205 | |
| 82.02.00205 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Giangrasso Letizia
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| La politica inglese e il piano di confederazione italiana dopo
Villafranca
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| Risorgimento, an. 22 (1970), fasc. 3, pag. 93-116
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| (Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
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| S7191
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| La politica inglese riguardo all' assetto da dare alla penisola
italiana dopo Villafranca e' dettata dalla preoccupazione di vedere
instaurata nel nostro paese una preponderante influenza francese tale
da pregiudicare la liberta' di navigazione e di traffici dell' impero
britannico nel Mediterraneo e proprio in un momento in cui si
cominciava a parlare della questione di Suez. Questa politica mira a
conquistare la simpatia degli Italiani sostituendosi a quella per
Napoleone III e si muove secondo tre direttive: non osteggiare
apertamente la Francia; criticare piu' o meno apertamente il modo di
agire di Napoleone; criticare soprattutto gli accordi di Villafranca.
La ricerca dell' A., intesa a sviluppare queste premesse, e' fondata
essenzialmente sulla corrispondenza tra Lord Russell, ministro degli
esteri, e Lord Cowley, ambasciatore britannico a Parigi. Russell
critica il progetto di una Confederazione Italiana impostata a
Villafranca, e' contrario all' uso della forza per restaurare gli
antiche sovrani nell' Italia centrale e sostiene che gli Italiani
devono decidere da soli la propria sorte. Su queste direttive
tuttavia la diplomazia inglese si muove con grande prudenza ed
affaccia anche delle riserve circa una soluzione che preveda
annessioni vere e proprie nell' Italia centrale. Per questo, alla
fine, non riesce nel suo intento di rimanere l' unica protettrice
degli interessi italiani e Napoleone, affatto estraneo a questi
ultimi avvenimenti, rimane un fattore determinante della politica
italiana.
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| Ist. storia del diritto - Univ. MI PV
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