| L' A. considera il pensiero di G. Rosa e principalmente l'
espressione che esso assume nell' opera "Storia naturale della
civilta'", edita nel 1879. Secondo il filosofo iseano anche nella
storia dell' umanita' operano leggi universali e costanti, che
presiedono allo sviluppo della civilta'. Tali leggi sono da lui
indicate con il termine complessivo di 'pluralismo', con il quale
egli designa quell' incontro di elementi diversi da cui scaturisce il
progresso. Agricoltura, industria e commercio, in primo luogo; ma
anche altri fattori, spesso in forme drammatiche, come le guerre, o
le migrazioni dei popoli, che portano su un terreno piu' o meno
esaurito nuovi elementi fecondatori, che non vanno mai dispersi e
danno, anche se talvolta dopo lunga incubazione, nuovi frutti di
civilta'. A dimostrazione di questa tesi sta tutta la storia, da
quella greca a quella dei Comuni medioevali, dall' impresa di
Alessandro Magno alle Crociate, alle invasioni barbariche, all'
emigrazione europea nell' America, e cosi' via.
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