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Documento


147509
IDG821200331
82.12.00331 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Modica Enzo
I rapporti tra Parlamento e Regioni
Regioni, an. 9 (1981), fasc. 5, pag. 842-847
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D0211; D030; D1423
L' A. esaminando il rapporto tra Parlamento e Regioni evidenzia come solo alcuni principi costituzionali siano stati attuati. La positivita' degli interventi del Parlamento in materia regionale e' in contrasto, da una parte, con un' eccessiva produzione legislativa e, dall' altra, con l' atteggiamento degli organi politici regionali che troppo spesso hanno accettato una forma di subordinazione nei confronti degli organi centrali dello Stato anche in materie di loro esclusiva competenza. Un corretto funzionamento dell' ordinamento regionale si puo' ottenere, secondo l' A., solo se si riesamina attentamente il rapporto tra Parlamento e Regioni. A questo proposito una parte degli studiosi ritiene che la mancanza di autonomia delle Regioni corrisponda, alla luce dell' attuale situazione di crisi economica, ad una necessita'; non sarebbe quindi necessario apportare modifiche sostanziali all' ordinamento regionale, ma solo rendere piu' incisiva la legislazione statale in materia, affidando al Parlamento il compito di controllare e indirizzare l' attivita' governativa. Altri studiosi, tra cui l' A., affermano invece la necessita' di attuare sino in fondo il dettato costituzionale attraverso il potenziamento della funzione legislativa regionale, mediante un piu' attento esame delle proposte di legge provenienti dalle Regioni e soprattutto attraverso un controllo di merito del Parlamento sulle leggi regionali, controllo fino ad oggi disatteso dal Governo che ha preferito trasformare ogni contrasto con le Regioni in conflitti giuridici, richiedendo un intervento della Corte Costituzionale piuttosto che del Parlamento.
Centro diretto da E. D'Elia - IDG Firenze



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