| L' A. esaminando il rapporto tra Parlamento e Regioni evidenzia come
solo alcuni principi costituzionali siano stati attuati. La
positivita' degli interventi del Parlamento in materia regionale e'
in contrasto, da una parte, con un' eccessiva produzione legislativa
e, dall' altra, con l' atteggiamento degli organi politici regionali
che troppo spesso hanno accettato una forma di subordinazione nei
confronti degli organi centrali dello Stato anche in materie di loro
esclusiva competenza. Un corretto funzionamento dell' ordinamento
regionale si puo' ottenere, secondo l' A., solo se si riesamina
attentamente il rapporto tra Parlamento e Regioni. A questo proposito
una parte degli studiosi ritiene che la mancanza di autonomia delle
Regioni corrisponda, alla luce dell' attuale situazione di crisi
economica, ad una necessita'; non sarebbe quindi necessario apportare
modifiche sostanziali all' ordinamento regionale, ma solo rendere
piu' incisiva la legislazione statale in materia, affidando al
Parlamento il compito di controllare e indirizzare l' attivita'
governativa. Altri studiosi, tra cui l' A., affermano invece la
necessita' di attuare sino in fondo il dettato costituzionale
attraverso il potenziamento della funzione legislativa regionale,
mediante un piu' attento esame delle proposte di legge provenienti
dalle Regioni e soprattutto attraverso un controllo di merito del
Parlamento sulle leggi regionali, controllo fino ad oggi disatteso
dal Governo che ha preferito trasformare ogni contrasto con le
Regioni in conflitti giuridici, richiedendo un intervento della Corte
Costituzionale piuttosto che del Parlamento.
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