| 147626 | |
| IDG821200467 | |
| 82.12.00467 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Cogo Giampaolo, Allorio Enzo
| |
| Piani per l' edilizia economica e popolare: espropriazione e
ritrasferimento di aree nei confronti del medesimo soggetto
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Riv. giur. edil., an. 24 (1981), fasc. 6, pt. 2, pag. 319-339
| |
| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
| |
| D1820; D1310
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Gli AA. esaminano i possibili aspetti del tema trattato, mirando a
ricercare e verificare, nell' ambito della disciplina dei piani per
l' edilizia economica e popolare (P.E.E.P.), una soluzione
interpretativa che legittimi l' adozione del "modello convenzionale",
quale strumento idoneo alla mediazione per l' acquisizione dei
terreni da destinare ad alloggi economici e popolari, anziche'
seguire l' orientamento espropriativo vieppiu' rigidamente regolato
in senso generalizzato ed obbligatorio col passaggio dalla normativa
della legge n. 167 del 1962 (in particolare l' art. 10) a quella
della legge n. 865 del 1971 (in particolare l' art. 35). Procedono
quindi ad una accurata riflessione critica sull' apparente
incongruita' della normativa vigente in materia, che viene sviluppata
con la preoccupazione di superare la stretta metodologica di un
eccessivo ossequio alla legge, che esaurisce ed inaridisce il compito
dell' interprete. In primo luogo osservano come la questione oggetto
di esame ruoti essenzialmente attorno ad un problema interpretativo:
la legge va si considerata per cio' che dice e nelle sue parole, ma
ancor piu' per quanto vuol esprimere nello spirito delle disposizioni
in essa contenute. Alla stregua dell' art. 12 delle disposizioni
sulla legge in generale, infatti, osservano ancora gli AA., occorre
saper andare ancora un po' piu' in la' della pura somma delle parole
ed avere la capacita' di intuire quali siano le vere finalita' che il
legislatore ha voluto conseguire nel dettare una certa norma; e per
realizzare tali finalita' bisogna percorrere la via che appare piu'
lineare e conveniente all' ente pubblico (principio di economicita'
applicato all' attivita' della pubblica amministrazione), sempreche'
l' iter prescelto (pur se formalmente diverso da quello previsto
dalla legge) consenta davvero di raggiungere tutti gli scopi fissati
dal legislatore.
| |
| art. 10 l. 18 aprile 1962, n. 167
art. 35 l. 22 ottobre 1971, n. 865
| |
| Centro diretto da E. D'Elia - IDG Firenze
| |