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| IDG791300505 | |
| 79.13.00505 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| cesareo giovanni
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| le emittenti locali nelle esperienze dei paesi europei e degli stati
uniti. se ogni caseggiato ha la sua tv
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| Unita', an. 56 (1979), fasc. 32 (8 febbraio), pag. 3
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| d18322; d04017
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| (Sommario: dall' ipotesi estrema affacciata dagli americani alle
stazioni svedesi di contea. decentramento "spaziale" e forme di
partecipazione reale nelle ipotesi di riforma)
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| l' a. nota che le emittenti radiotelevisive "locali" non hanno il
solo vantaggio di essere piu' vicine fisicamente alla popolazione a
cui si rivolgono: esse, potendo sviluppare un dialogo "orizzontale",
riescono meglio a soddisfare le esigenze del pubblico. non e' detto,
tuttavia, che cio' avvenga. e' possibile, infatti, che esse si
limitino ad essere una riproduzione in miniatura dell' emittente
nazionale. ci sono inoltre alcuni rischi: l' esasperazione del
fattore locale con la conseguente ghettizzazione degli utenti; l'
utilizzazione delle emittenti come mezzi di insidia dell' equilibrio
democratico; il rastrellamento pubblicitario. l' a. rileva che, a
differenza di quanto avviene negli altri paesi europei, in italia l'
emittenza locale ha ancora carattere privato senza alcuna
regolamentazione. una legge corretta dovrebbe prendere in
considerazione: gestione, organizzazione del lavoro, tipo di
professionalita' degli operatori, logica dei processi produttivi,
rapporto con gli utenti. l' a. cita gli esempi di alcune emittenti
locali estere, che in genere funzionano da "filiali" dell' organismo
nazionale ma che in alcuni casi godono di una certa autonomia; tali
"modelli" rischiano di esaurirsi nel pluralismo istituzionale o nell'
"apertura casuale".
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| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
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