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| IDG820900352 | |
| 82.09.00352 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Salvini Guido
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| La grazia: attualita' dell' istituto e problemi di legittimita'
costituzionale
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| comunicazione predisposta per il Convegno organizzato dalla
fondazione "Avv. Angelo Luzzani" sul tema "Diritto premiale e sistema
penale", Como, 26-27 giugno 1981
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| Riv. it. dir. proc. pen., an. 24 (1981), fasc. 3, pag. 1007-1013
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D50422; D64040; D0402; D5036; D542
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| L' A. mette preliminarmente in rilievo l' attualita' dei problemi che
concernono l' istituto della grazia, istituto sinora piuttosto
trascurato dalla dottrina penalistica. Da rimedio eccezionale
destinato a provvedere a situazioni eccezionali, la grazia e'
divenuto strumento di uso comune, quasi un quarto grado del processo
condotto da autorita' non giurisdizionali. La grazia e' utilizzata
ampiamente per fronteggiare le disfunzioni del sistema penale, dovute
alle mancate riforme sia del codice penale sia del codice di rito. L'
utilizzazione della grazia e' stata anche suggerita per risolvere
almeno parzialmente il problema dei c.d. terroristi pentiti, ma l' A.
sottolinea come tale problema possa piu' opportunamente essere
affrontato in sede giurisdizionale, approntando una nuova normativa
che favorisca ulteriormente la dissociazione dai gruppi terroristici
ed evitando per quanto possibile il coinvolgimento del Presidente
della Repubblica nella gestione quotidiana della lotta al terrorismo.
L' A. prosegue criticando alcune modalita' invalse nella prassi della
concessione della grazia. In primo luogo la subordinazione della
grazia in molti casi al "perdono" da parte della vittima, e' un
elemento che fa riemergere un profilo quasi medievale della pena come
vendetta privata. La concessione della grazia deve invece basarsi
sulla valutazione della personalita' del condannato e delle
possibilita' di rieducazione e reinserimento nella societa' condotta
esclusivamente da organi pubblici. L' A. ritiene inoltre
incostituzionale la sottoposizione della concessione della grazia a
condizioni (non commissione di nuovi reati entro un certo periodo di
tempo, pagamento di una somma) che ne possono comportare la revoca.
Infatti l' art. 25, comma 2 Cost. prescriveva una riserva di legge
per le vicende concernenti le pene e tale principio non e'
soddisfatto quando le condizioni e i presupposti perche' una pena
cancellata possa rivivere sono indicati non in una legge ma
discrezionalmente in un decreto di grazia.
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| art. 25 Cost.
art. 147 c.p.
art. 58 c.p.p.
art. 596 c.p.p.
art. 4 d.l. 15 dicembre 1979, n. 625
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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