| Secondo l' A. la lotta che il Legislatore (ispirato da nobili intenti
di giustizia tributaria, ma spesso influenzato da spinte demagogiche
e da una disordinata emotivita' popolare) ha ingaggiato contro l'
evasione fiscale puo' portare a conseguenze pericolose se si accetta
l' idea che il contribuente venga sottratto alla competenza tecnica
del giudice naturale tributario e consegnato immediatamente alla
competenza (o, meglio, all' incompetenza) del giudice penale. L'
Associazione Nazionale Tributaristi Italiani ha commentato
criticamente la nuova formulazione del disegno di legge sulla
repressione dell' evasione fiscale, con previsione di sanatoria per i
rapporti d' imposta non definiti, sottolinenando l' esigenza di
migliorare invece la disciplina dell' "iter" contenzioso tributario,
rendendolo piu' razionale e spedito. Il disegno di legge in argomento
appare criticabile in particolare in quanto antepone il riassetto del
sistema punitivo alla sanatoria dell' arretrato, non discerne
adeguatamente tra ipotesi dolose ed ipotesi di mera colpa, avalla in
alcune fattispecie la mala fede del contribuente, discrimina a favore
dell' evasore totale rispetto a quello parziale e fa uso di
espressioni tecnicamente generiche. L' A. auspica che, intervenuta l'
opera di smaltimento del condono e subentrata da parte del fisco una
maggiore consapevolezza delle buone ragioni di diffidenza del
contribuente, vengano poste le basi di una normativa fiscale severa
nelle sanzioni, ma chiara e ponderata nei precetti.
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