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| IDG820900496 | |
| 82.09.00496 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Sottani Sergio
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| Incriminazione per falsa testimonianza e capacita' a testimoniare
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| nota a Cass. sez. VI pen. 15 ottobre 1980
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| Giur. it., an. 134 (1982), fasc. 6, pt. 2, pag. 263-266
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D61460; D51204; D6022; D62155; D61468
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| Nella massima in esame, si e' escluso che un soggetto, incriminato
per falsa testimonianza e in seguito prosciolto, per ritrattazione,
non possa poi essere assunto quale testimone in virtu' del divieto
posto dall' art. 348 comma 3 c.p.p., nei confronti degli imputati
dello stesso reato o di un reato connesso. Secondo la Corte, gli
artt. 359, 435 e 458 c.p.p. sottraggono il procedimento contro il
testimone menzognero alle regole generali operanti in materia di
connessione ed in specie alla connessione "probatoria" o
"strumentale" ai sensi dell' art. 45 n. 4 c.p.p.. La l. 534/1977, da
una parte ha modificato il regime della connessione, inserendo nel
codice di rito l' art. 48 bis, mentre dall' altra ha introdotto gli
artt. 348 bis e 450 bis, che disciplinano l' interrogatorio "libero"
di imputati di reati connessi, nei cui confronti si proceda
separatamente. A tal riguardo, la Corte, aderendo a precedenti
statuizioni, ha ritenuto che l' art. 348 bis non ha reso "piu'
rigorosa" la preclusione dell' art. 348 comma 3, ma ha ridimensionato
l' istituto della connessione con il riconoscimento del valore
probatorio dell' interrogatorio di persone imputate di reati connessi
e giudicate in separati procedimenti.
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| art. 372 c.p.
art. 376 c.p.
art. 45 n. 4 c.p.p.
art. 48 bis c.p.p.
art. 348 comma 3 c.p.p.
art. 348 bis c.p.p.
art. 359 c.p.p.
art. 435 c.p.p.
art. 450 bis c.p.p.
art. 458 c.p.p.
l. 8 agosto 1977, n. 534
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