| 14998 | |
| IDG791300697 | |
| 79.13.00697 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| caccuri ezio
| |
| giustizia e societa', 2. l' involuzione del processo civile. quando
il giudice e' quasi onnipotente
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Messaggero, an. 101 (1979), fasc. 79 (26 marzo), pag. 3
| |
| | |
| d6; d4
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| l' a. osserva che in italia il processo penale e' "misto": i giuristi
liberali sentirono la necessita' di fondarlo sul metodo accusatorio,
ma diversamente fu regolato dal legislatore. lucchini osservo' i
limiti di tale fusione. l' a. nota che da piu' di 70 anni nulla e'
cambiato; non basta, oggi, una legge a mutare un costume e una
mentalita'. il processo civile sta seguendo una linea involutiva,
trasformandosi secondo principi inquisitori. il codice di procedura
civile del 1865 era il regolamento di una lotta tra le parti secondo
uno spirito liberale. la crisi del processo civile fu addebitata alla
mancanza di oralita' e immediatezza. con la riforma del 1942 fu
attuata una concentrazione di poteri nelle mani del giudice, senza
eliminare le lungaggini del processo. la riforma fu criticata dal
satta. tuttora si vuole accentuare il carattere autoritario del
processo. la legge n. 533 del 1973 e la legge n. 392 del 1978
esaltano il carattere inquisitorio: i poteri del giudice risultano
illimitati.
| |
| l. 11 agosto 1973, n. 533
l. 27 luglio 1978, n. 392
| |
| Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti
| |