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150651
IDG830400094
83.04.00094 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bobbio Norberto
Perche' torna di moda il contrattualismo
Mondoperaio, an. 35 (1982), fasc. 11, pag. 84-92
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D0432; F4202; F400
Dovunque i partiti sono piu' di uno, e a maggior ragione dove sono molti come in Italia, la logica che presiede ai loro rapporti e' quella privatistica dell' accordo, non quella pubblicistica del dominio. E d' altra parte il mercato politico, inteso come rapporto generalizzato di scambio tra governanti e governati, e' una caratteristica della democrazia: non di quella immaginaria di Rousseau e di tutti coloro che considerano la partecipazione politica come un toccasana, bensi' della democrazia reale che si nutre proprio di questo continuo scambio tra produttori e consumatori di consenso. La crescente ingovernabilita' delle societa' complesse ha suscitato un rinnovato interesse per le dottrine contrattualistiche del passato, tanto che si puo' parlare oggi di neo-contrattualismo, inteso come proposta di un nuovo patto sociale destinato a fondare una nuova societa'. Ma la difficolta' nuova che il neo-contrattualismo deve affrontare sta nel fatto che gli individui, detentori di una piccola quota del potere sovrano, non si accontentano piu' di chiedere, in cambio della loro obbedienza, la protezione delle liberta' fondamentali e della proprieta' acquistata attraverso lo scambio, ma chiedono che nel patto siano incluse clausole capaci di attenuare, se non di eliminare, le diseguaglianze sociali. Cio' spiega il successo della teoria della giustizia di Rawls, che, pur fondata su basi contrattualistiche, ha poco da spartire con il contrattualismo tradizionale.
Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze



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