| 150819 | |
| IDG820200156 | |
| 82.02.00156 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Modigliani Anna
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| I rapporti tra il comune di Avignone e la corte di Roma: la carica
dell' agente
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| Rass. Arch. Stato, an. 39 (1979), fasc. 1-3, pag. 20-32
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo; a fine
articolo o capitolo)
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| S7023; S741
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| La citta' di Avignone, divenuta proprieta' del Papa in seguito alla
cessione fatta da Giovanna d' Angio' nel 1348, conservo' tuttavia il
regime comunale con le sue liberta' e i suoi statuti. A tenere
stabili rapporti tra la citta' e l' amministrazione centrale dello
Stato pontificio si provvedeva mediante un agente. La carica era
attribuita dal Consiglio cittadino, mediante elezione. L' agente, che
era solitamente un personaggio in vista dell' aristocrazia romana o
un abate, doveva trattare quotidianamente col Papa gli affari della
citta' e difenderne gli interessi. L' A. accenna, rifacendosi ai
documenti contenuti in due serie dell' Archivio comunale avignonese,
al vario e discontinuo modo con cui fu esercitata questa carica,
dalla sua istituzione nel 1475 alla sua cessazione nel 1790; in
particolare rileva quei casi in cui il Consiglio cittadino tenne ad
affermare la sua assoluta autonomia nella designazione degli agenti
anche in contrasto col Pontefice.
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| Ist. storia del diritto - Univ. MI PV
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