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| IDG830601209 | |
| 83.06.01209 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Mazzotta Oronzo
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| I diritti sindacali nel pubblico impiego e le rampogne della Corte
Costituzionale
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| nota a C. Cost. 26 ottobre 1982, n. 169
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| Foro it., an. 108 (1983), fasc. 4, pt. 1, pag. 863-868
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D14315; D710
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| L' A. richiama le decisioni della Corte Costituzionale in materia di
diritti sindacali nel pubblico impiego ed in particolare: la sentenza
7 maggio 1978 n. 118 in cui la Corte ebbe a respingere la questione
di legittimita' sollevata rispetto all' art. 37 dello statuto
lavoratori, nella parte in cui tale norma non avrebbe consentito l'
estensibilita' dell' art. 28 ai sindacati dei dipendenti statali; e
la sentenza 5 maggio 1980 n. 68, con cui la Corte da una parte si
preoccupa di legittimare la "ragionevolezza" complessiva della
diversita' di assetto normativo fra impiego pubblico e privato, e
dall' altra aggiunge che, comunque, la inestensibilita' dell' art. 28
all' impiego statale non lasciainappagate, sul piano della
"giustiziabilita'", le situazioni soggettive attive che fanno capo
alle associazioni sindacali. Svolge quindi un esame critico delle
suddette decisioni, rilevando che dallo "spazio" coperto dalla
decisione precedente rimaneva fuori la questione di legittimita'
costituzionale dell' art. 28 con riferimento alle associazioni
sindacali degli "altri enti pubblici" (non economici) con particolare
riferimento alle "condotte che si realizzino incidendo nei diritti
inerenti al rapporto di pubblico impiego.
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| art. 28 l. 20 maggio 1970, n. 300
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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