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| IDG830601221 | |
| 83.06.01221 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Montesano Luigi
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| Sugli effetti e sulle impugnazioni del lodo nella recente riforma
dell' arbitrato rituale
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| Foro it., an. 108 (1983), fasc. 5, pt. 5, pag. 160-163
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D446; D44644; D4465
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| L' A. richiama la riforma dell' arbitrato "rituale" attuata con la l.
9 febbraio 1983 n. 28, legge che non modifica pero' direttamente la
disciplina dell' arbitrato "irrituale". Rileva come tale legge abbia
attribuito al lodo "efficacia vincolante tra le parti dalla data
della sua sottoscrizione" (nuovo testo ultimo comma dell' art. 823
c.p.c.) e abbia sostituito, per il deposito del lodo in termine
perentorio, all' obbligo dell' arbitrato l' onere della parte
interessata ad ottenere il decreto di esecutorieta' che "conferisce
al lodo efficacia di sentenza" (nuovo testo dell' art. 825, commi 2,
3, 4 e 5). Precisa che "efficacia vincolante" significa che il lodo,
mentre prima della riforma non aveva alcuna forza produttiva di
efficacia meramente negoziale, a seguito di essa e' oggi un atto
giuridico ancora non perfezionante alcuna fattispecie, ma produttivo
di effetti: il deposito e l' omologazione conferiscono al lodo
efficacia esecutiva e di sentenza; il mancato deposito nel termine
perentorio non invalida il lodo (nuovo testo art. 829 c.p.c.), ma
solo preclude per sempre ad esso la "efficacia di sentenza", e
permane come fattispecie produttiva di efficacia puramente negoziale.
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| l. 9 febbraio 1983, n. 28
art. 823 c.p.c
art. 825 c.p.c
art. 829 c.p.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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