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151256
IDG830400219
83.04.00219 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Mattina Liborio
Stato e movimenti collettivi nei processi rivoluzionari
Riv. it. sc. pol., an. 13 (1983), fasc. 1, pag. 139-181
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
F42093
L' articolo rileva una sostanziale evoluzione, in relazione al passato, per quanto riguarda le tendenze teoriche, le interpretazioni e i metodi nei piu' aggiornati contributi all' analisi della rivoluzione. Secondo l' A., i segni piu' evidenti di questa evoluzione sono: a) la classificazione delle rivoluzioni attraverso i processi macrosociali di modernizzazioni; b) l' adesione a una prospettiva transnazionale; c) l' uso di un approccio storico comparativo basato su fonti storiche e antropologiche; d) la revisione creativa delle idee di Marx e di Weber; e) la connotazione razionale attribuita alla violenza politica. Queste caratteristiche vengono esaminate in profondita', sottolineando gli elementi scientificamente acquisiti e i problemi lasciati insoluti. Delle due sezioni, nelle quali l' articolo e' diviso, una e' dedicata al ruolo dello Stato, e l' altra alla formazione di movimenti collettivi rurali in tempi di crisi rivoluzionaria. Nella prima sezione l' analisi descrive in dettaglio l' incidenza di pressioni internazionali e il funzionamento delle burocrazie di Stato e delle classi agrarie nelle dinamiche che conducono allo scoppio della rivoluzione. Inoltre vengono identificati diversi modelli rivoluzionari che corrispondono a diversi livelli di fini socio-economici. Nella seconda sezione vengono esaminati i cambiamenti subiti dalle comunita' rurali, da cui sono prodotti i movimenti rivoluzionari, le nuove condizioni strutturali e politiche che tendono a promuovere rivolte, le motivazioni che guidano i comportamenti dei contadini e la natura delle alleanze che legano le masse rurali e i gruppi urbani. Infine, l' A. esprime una valutazione molto positiva dell' approccio storico comparativo applicato all' analisi della rivoluzione. Rileva, tuttavia, la necessita' di ampliare il campo della ricerca oltre i casi storici finora esaminati, per proporre delle generalizzazioni esplorative che dovrebbero distinguere piu' chiaramente le rivoluzioni "classiche" da quelle dei Paesi del Terzo Mondo.
Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze



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