| L' A., affidandosi a documenti minori d' archivio e di biblioteca,
ricostruisce i momenti di una polemica intercorsa tra Cuoco e Gioia
al tempo dell' Italia napoleonica, fra i Comizi di Lione e la
proclamazione del Regno d' Italia. La discussione tocca temi di
politica economica e di politica piu' in generale: l'
approvvigionamento annonario, il commercio dei grani, il diritto di
proprieta', la scelta tra protezionismo e liberismo economico, l'
attivita' agricola, l' utilita' dei servizi statistici. Ne rimbalzano
due diverse opzioni economico-politiche: quella strenuamente
liberista di Gioia, affidata ai meccanismi autonomi di mercato, senza
interferenze politiche, autoritaria sul piano della politica interna;
e quella del Cuoco, non aliena da un moderato liberismo ma
evolventesi in un modello economico a sfondo protezionistico e che in
politica interna punta sul consenso da promuoversi attraveso un'
articolata e capillare 'educazione popolare'. Le istanze piu'
direttamente pubbliche su cui poggia la polemica sostengono anche
motivazioni personali, come l' aspirazione, in entrambi, alla
direzione dei servizi di rilevazione statitstica nel Regno al momento
del trapasso dalla Repubblica.
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