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151885
IDG830200197
83.02.00197 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Brogiolo Gian Pietro
Lettura archeologica di un territorio pievano: l' esempio gardesano
intervento alla settimana di studio "Cristianizzazione ed organizzazione ecclesiastica delle campagne nell' Alto Medioevo: espansione e resistenze" organizzato dal Centro italiano di studi sull' Alto Medioevo, Spoleto, 10-16 aprile 1980
Sett. studio Centro studi Alto Medioevo, an. 28 (1982), fasc. 1, pag. 281-300
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
S7363; D92310; S718
L' A. rileva che l' indagine archeologica puo' offrire non pochi apporti documentari a taluni settori della storiografia, dall' insediamento alle strutture economiche di citta' e campagna, al paesaggio agrario, alle conoscenze tecnologiche. I risultati che essa offre relativamente al territorio del Garda sud-occidentale sembrano indicare una continuita' dell' insediamento urbano o, quantomeno una frequantazione dell' antico abitato; l' insediamento rurale e' documentato dai resti di grandi ville e dai toponimi prediali. Sia nel tessuto urbano che nei pressi delle ville romane si verifica l' inserimento di luoghi di culto, e quindi, anche di Pievi, fatto che trova riscontri sia archeologici che documentari. Resti archeologici comprovano la pratica di attivita' agricole e artigianali, e testimoniano la sopravvivenza, in eta' longobardica, di tecniche edilizie proprie di maestranze qualificate, come potevano essere i famosi maestri comacini.
Ist. storia del diritto - Univ. MI PV



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