| Nel rilevare come la cultura giuridica contemporanea abbia obliterato
il problema "suicidio", o relegando a mero fatto, oggetto di studio
delle scienze umane, o considerandolo esito naturale di una precisa
patologia psichica, l' A. indaga il ruolo che al suicidio e'
possibile assegnare in prospettiva giuridica. Con espresso
riferimento al suicidio egoistico, posto che il senso fenomenologico
dell' atto risiede, finche' si rimane nell' orizzonte della
temporalita' storica, che non e' temporalita' piena, nell' indicare
una frattura insanabile fra l' uomo e questa esistenza, l' A.
riconosce nell' atto suicidale i connotati di una antigiuridicita'
strutturale, intesa come contrarieta' radicale e insanzionabile alla
struttura del diritto, in quanto posta sul piano stesso della
normativita'. Il suicidio altruistico si situa invece nell' orizzonte
dell' amore, che, senza negarlo, ricomprende in se' quello del
diritto.
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