| 151935 | |
| IDG840400020 | |
| 84.04.00020 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Moccia Nicoletta
| |
| Cognitivismo e non-cognitivismo in S. E. Toulmin
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Riv. intern. filos. dir., s. 4, an. 60 (1983), fasc. 3, pag. 471-482
| |
| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
| |
| F1
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Il problema del rapporto o divisione tra essere e dover essere ha
condotto la filosofia etica a perseguire un processo di
razionalizzazione dell' etica. Questa tematica e' stata svolta
attraverso due direzioni: da un lato la filosofia del linguaggio ha
fornito all' etica una autonomia dal punto di vista linguistico;
dall' altro la corrente del cognitivismo e quella del
non-cognitivismo hanno offerto due diversi processi di ragionamento
etico. Toulmin e' il primo dei non-cognitivisti a proporre un
particolare interpretazione dell' etica in termini di ragione, senza
per altro abbandonare il terreno empirico; la sua etica, pur essendo
analitica, non si presenta sotto forma di una logica formale dell'
etica. La novita' consiste nel fatto che Toulmin afferma l' esistenza
di una forma di inferenza propria delle argomentazioni etiche per cui
si passa da ragioni fattuali ad una conclusione etica. L' etica
Toulminiana puo' essere definita come razional-utilitaristica.
| |
| | |
| Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze
| |