| Si esamina l' influenza che i valori costituzionali hanno esercitato
sull' esperienza giuridica in materia religiosa nell' italia
democratica degli anni che seguono la entrata in vigore della carta
costituzionale del 1948, passando in rassegna le tendenza
giurisprudenziali, la politica governativa e gli orientamenti delle
forze politiche, la prassi amministrativa, gli indirizzi seguiti
dalla produzione scientifica degli studiosi di diritto ecclesiastico,
le posizioni assunte dall' opinione pubblica. Si valutano le
conseguenze determinate dalla conferma, all' assemblea costituente,
della intangibilita' dei patti lateranensi e dall' interpretazione
che ha sostenuto la prevalenza del sistema concordatario e delle sue
singole disposizioni sui principi costituzionali del 1948. Si
considera l' importanza esercitata dall' azione della corte
costituzionale e dalle nuove concezioni emerse negli anni sessanta
all' interno della chiesa cattolica, durante lo svolgimento dei
lavori del concilio Vaticano II. Si precisano le ragioni che hanno
determinato la mancata riforma della legislazione sui rapporti tra
stato e confessioni religiose, esaminando in particolare la materia
matrimoniale, il tema degli enti ecclesiastici e la questione
scolastica. Si individuano gli elementi di innovazione riguardanti il
sistema italiano di diritto ecclesiastico, con particolare
riferimento alla scuola, all' assistenza, al diritto di famiglia, al
controllo delle nascite, alle garanzie di liberta' dei singoli e dei
gruppi sociali.
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