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152086
IDG830900377
83.09.00377 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Bessone Mario
I problemi di interpretazione dell' art. 2050 cod. civ. e gli obiter dicta della giurisprudenza
Giur. merito, an. 15 (1983), fasc. 4-5, pt. 4, pag. 1059-1061
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D30713
Rilevato che la materia dei danni causati nello svolgimento di attivita' pericolose non era disciplinata nel codice civile del 1865, l' A. precisa che in questo senso l' art. 2050 c.c. ora vigente rappresenta una storica svolta nella legislazione del settore. Riassunte le tesi prevalenti in dottrina, l' A. argomenta a favore della teoria che configura la responsabilita' ex art. 2050 come forma di responsabilita' oggettiva, perche' la norma va interpretata nel senso che non vale da prova liberatoria da responsabilita' l' eventuale dimostrazione della diligenza impiegata, quand' anche fosse un maximun diligentiae, essendo invece necessario dimostrare che caso fortuito, forza maggiore, fatto del terzo o altre circostanze rendevano l' evento oggettivamente inevitabile. Da cio' la critica dell' A. alla giurisprudenza, quand' essa dissimula dietro gli obiter dicta in termini di colpa l' autentica ratio decidendi di una norma che fonda tali principi di responsabilita' oggettiva.
art. 2050 c.c.
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