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152104
IDG830900396
83.09.00396 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Canepa Giacomo
Tendenze attuali della protezione penale del minore. Problemi criminologici e medico-legali
Rass. penit. crim., an. 2 (1980), fasc. 1-2, pag. 21-35
(Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
D59; D50206; D673; D58; D670; D50205
Il sistema italiano di giustizia penale prescrive attivita' rivolte a realizzare la "protezione" del minore nell' ambito di tre settori: il minorenne "vittima" (di reati), il minorenne "antisociale" (potenziale autore di reati), il minorenne "delinquente" (autore di reati). L' analisi di questi tre settori mette in evidenza, in particolare, quanto segue: 1) Circa il minore vittima: i problemi medico-legali, criminologici e giuridico-sociali concernenti il "maltrattamento" dei bambini in famiglia; l' esigenza di considerare, a tale riguardo, interventi che vadano oltre la semplice protezione "penale", in una prospettiva di coordinamento fra le prescrizioni giudiziarie (non solo penali) e l' organizzazione del complesso dei "servizi sociali". 2) Circa il minore antisociale: la competenza amministrativa attribuita al Tribunale per i minorenni, nel campo della prevenzione della delinquenza minorile, attualmente soggetta ad una profonda trasformazione operativa con il passaggio alle strutture di servizio sociale della autorita' locale (Comuni) dei compiti concernenti l' organizzazione pratica degli interventi diretti alla rieducazione dei minori. 3) Circa il minore delinquente: le norme legali tendenti ad evitare che il minorenne autore di reato, al di sotto di una certa eta', possa essere considerato "delinquente"; la tendenza ad elevare tale livello d' eta' con la conseguente "depenalizzazione" e la possibilita' del futuro inserimento dell' attuale settore del "minore delinquente" nell' ambtio della sfera del "minore antisociale". Il che pone ulteriori problemi in relazione all' attuale momento critico dell' attivita' rieducativa, in una situazione sfumata di gestione mista, fra la competenza dell' autorita' giudiziaria e quella politico-amministrativa dei Comuni. Pertanto i tre punti esaminati confluiscono in un' unica problematica, che dimostra in ogni settore l' esigenza di realizzare la protezione legale del minore, nell' ambito della sua famiglia, mediante una coordinata articolazione di varie componenti, non solo penali, ma anche civili, amministrative e sociali. Risulta inoltre l' esigenza di considerare i problemi anche a livello clinico, ossia delle singole personalita' individuali, evitando di valutare ogni questione soltanto sulla sua dimensione "sociale", nonche' di attribuire al "territorio" ed alla partecipazione comunitaria dei cittadini, nella giusta prospettiva di valorizzare le forme di trattamento in liberta', un potenziale "terapeutico" la cui efficacia e' ancora da dimostrare, mentre ne e' stata ampiamente constatata l' azione emarginante e stigmatizzante.
r.d.l. 20 luglio 1934, n. 1404 l. 25 luglio 1956, n. 888 l. 27 dicembre 1956, n. 1441 l. 22 luglio 1975, n. 382 d.p.r. 24 luglio 1977, n. 616 art. 85 c.p. art. 97 c.p. art. 98 c.p.
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