| L' A., dopo aver fornito delle succinte informazioni in ordine alla
attuale legislazione penale italiana in tema di delitti sessuali ed
ai progetti di legge tendenti alla modifica del vigente assetto
normativo, rileva la mancanza in Italia di ricerche criminologiche
sulla delinquenza sessuale del tipo di quelle condotte in altri Paesi
(Stati Uniti, Israele, Ungheria, etc.) e sottolinea che le
statistiche pubblicate dall' ISTAT nel particolare settore sono
incomplete in quanto non prendono in considerazione, tra l' altro, le
vittime di tali fattispecie delittuose. Il loro esame mostra,
comunque, una diminuzione dei delitti contro la moralita' pubblica ed
il buon costume nel periodo 1968-1977 ma un forte aumento del numero
dei delitti commessi da autori ignoti. La maggior parte dei delitti
in questione appare commessa all' inizio del periodo preso in esame
(1969) nei comuni capoluoghi ma negli anni successivi si e'
verificata una inversione di tendenza (aumenta il numero dei delitti
commessi nei comuni non capoluoghi). L' andamento degli ingressi
penitenziari per delitti contro la moralita' pubblica ed il buon
costume nel periodo preso in considerazione (1960-1975) mostra una
diminuzione costante nel primo quinquennio ed un incremento non
uniforme negli anni successivi. In costante diminuzione e', in
generale, il numero dei condannati per delitti contro la moralita'
pubblica ed il buon costume nel periodo 1968-1973. L' A., infine
esamina i quozienti di criminalita' - per quanto riguarda in
particolare i delitti di violenza carnale, atti di libidine ed atti
osceni relativamente agli anni 1973-1976 - nelle varie regioni
italiane e nelle undici province piu' importanti (Torino, Milano,
Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania,
Palermo). La criminalita' sessuale viene poi esaminata, sulla scorta
dei dati forniti dal Centro elettronico dell' Amministrazione
penitenziaria, nelle sue variabili soggettive ed in relazione agli
entrati negli istituti penitenziari nel periodo 1975-1979 (primo
semestre). Si passa, infine, all' esame del quoziente di
vittimizzazione per ciascuna delle undici province sopracitate -
relativamente agli anni 1973 e 1976 - con riferimento alla
popolazione femminile compresa nella classe di eta' tra i 10 ed i 49
anni. Dopo aver effettuato un esame sommario dei casi di violenza
carnale dei quali si era occupata la stampa quotidiana nel 1975 e nel
1976, l' A. formula, infine, qualche ipotesi per la spiegazione dei
fenomeni relativi alla diminuzione dei delitti sessuali in Italia,
all' aumento delle violenze collettive ed al cambiamento dei criteri
di scelta delle vittime. Si sottolinea, in conclusione, la necessita'
di intraprendere degli studi e delle ricerche a livello europeo per
quanto riguarda il fenomeno della criminalita' sessuale, anche al
fine di permettere lo sviluppo di una politica criminale piu'
efficace per la prevenzione e la repressione di tale tipo di
criminalita'.
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