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| IDG830900439 | |
| 83.09.00439 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Dolcini Emilio
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| Le "sanzioni sostitutive" applicate in sede di condanna. Profili
interpretativi, sistematici e politico-criminali del capo III,
sezione I della legge 689 del 1981
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| l. 24 novembre 1981, n. 689
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| Riv. it. dir. proc. pen., an. 25 (1982), fasc. 4, pag. 1390-1422
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D5035; D59
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| Il capo III della legge 689/1981 si propone di risolvere l' annoso
problema delle pene detentive brevi, fin dal secolo scorso al centro
di un vivace dibattito dottrinale. Per la prima volta nel nostro
ordinamento il problema non viene affrontato in termini puramente
clemenziali, o attraverso forme di esecuzione differenziata dalla
stessa pena detentiva, bensi' attraverso la creazione di vere e
proprie nuove pene, affidate alla competenza del giudice di
cognizione (in primo luogo, del pretore). La tipologia delle sanzioni
sostitutive riflette, d' altro canto, una linea di politica criminale
piuttosto cauta e attenta ai problemi attuativi proposti dai nuovi
istituti: accanto alla pena pecuniaria, per delineare le sanzioni
della liberta' controllata e della semidetenzione si sono assunte
quali termini di riferimento misure gia' esistenti e collaudate nel
nostro ordinamento. Finalita' precipue delle sanzioni sostitutive
appaiono in primo luogo l' "intimidazione-ammonimento" e la "non
desocializzazione", mentre il legislatore non sembra essersi proposto
piu' ambiziose finalita' di "risocializzazione" in senso stretto.
Questo rilievo deve essere tenuto presente nella lettura della norma
che disciplina i nuovi poteri discrezionali del giudice, dalla quale
si ricava altresi' - ma la dottrina non e' unanime sul punto - l'
illegittimita' di considerazioni generalpreventive nella sostituzione
della pena detentiva. Anche il sistema di limiti imposto dalla legge
all' applicazione delle sanzioni sostitutive prospetta una serie di
problemi per l' interprete, spesso acuiti da gravi imperfezioni
tecniche nella formulazione delle norme. Una disciplina complessa e
articolata e' poi dedicata alla revoca-conversione delle sanzioni
sostitutive: profili particolarmente delicati riguardano la
determinazione del residuo di pena sul quale operare la conversione,
nonche' i requisiti soggettivi delle violazioni che possono fondare
il ritorno alla pena detentiva. Soprattutto pero' l' attenzione della
dottrina si e' sin qui soffermata sui rapporti fra sanzioni
sostitutive e sospensione condizionale della pena: sia pure con
soluzione assai discutibile da un punto di vista politico-criminale,
il problema sembra comunque risolto dal legislatore nel senso di
rendere "sospendibili" anche le nuove sanzioni sostitutive.
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| l. 24 novembre 1981, n. 689
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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