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| IDG830900450 | |
| 83.09.00450 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Ubertis Giulio
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| Obbligatorieta' dell' azione e "diversion" nel sistema penale italian
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| Riv. it. dir. proc. pen., an. 25 (1982), fasc. 4, pag. 1494-1500
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D6000; D02307; D50414; D60302
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| In Italia, la diversion sembra trovare un ostacolo insormontabile nel
principio di obbligatorieta' dell' azione penale (art. 112 Cost.).
Gia' a livello codicistico, pero', emerge l' esistenza di spazi in
cui tale principio puo' considerarsi, sostanzialmente se non
formalmente, derogato: efficacia ostativa del procedimento, infatti,
viene riconosciuta a valutazioni soggettive tanto dell' organo di
accusa (decreto di archiviazione) quanto di altri soggetti (querela;
rinuncia e remissione della stessa; giuri' d' onore). Se la prima
ipotesi puo' integrare un caso di diversion c.d. semplice, la seconda
pare riconducibile ad un differente tipo di diversion, consistente
nel metodo della composizione del conflitto tra autore del reato e
vittima. Inoltre, il comportamento della parte interessata viene
preso in considerazione dall' istituto dell' oblazione, la cui
applicazione e' stata recentemente ampliata dalla legge n. 689 del
1981, che ha pure aumentato il numero dei reati perseguibili a
querela. Ma l' istituto piu' nuovo, anche nell' ottica di concedere
una maggiore discrezionalita' magistratuale, e' quello del c.d.
patteggiamento (art. 77 legge n. 689 del 1981), di cui vengono
sinteticamente indicati alcuni nodi problematici.
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| art. 112 Cost.
art. 77 l. 24 novembre 1981, n. 689
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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