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152166
IDG830900458
83.09.00458 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
De Leo Gaetano
La natura del rapporto fra giovani e istituzioni nella legislazione penale minorile
relazione al seminario su "Pena, risocializzazione e controllo nel sistema della giustizia minorile", Genova, 25 febbraio 1983
Delitti e pene, an. 1 (1983), fasc. 2, pag. 329-340
(Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
D67; D672; D673
L' A., analizzando le funzioni sociali, culturali, psicologiche della legislazione minorile, mostra come il suo sviluppo abbia contribuito, da un lato, alla perdita dei vincoli di responsabilita' reciproca fra gli adolescenti e le loro famiglie, la comunita' e le classi sociali, e, dall' altro, al sorgere di nuovi interlocutori e nuove agenzie sociali che si dedicano alla protezione e al controllo dei giovani. Nonostante cio', la giustizia minorile ha dato origine a confusioni e contraddizioni perche' essa ha frequentemente "punito" i giovani, in particolare quelli di bassa estrazione sociale, con vari mezzi che sono stati soltanto in parte definiti come "punizione" e sono stati per la maggior parte dissimulati sotto le ambigue etichette di "assistenza sociale" e "rieducazione". Inoltre, nel campo della legislazione penale minorile, la scelta e' stata quella di svolgere indagini sulla salute mentale dell' accusato. A questo scopo e' stato fatto riferimento a caratteri psicologici, ma nascondendo la natura convenzionale, prescrittiva e legale di tale procedura. Cio' ha grandemente contribuito alla perdita di responsabilita' da parte di tutti e specialmente da parte dei giovani. Secondo l' A., per meglio proteggere i giovani, sarebbe necessario passare ad una presuntiva responsabilita' penale a qualsiasi eta'. Tale presunzione costante contribuirebbe ad un nuovo emancipatorio rapporto fra i giovani e la societa', non limitato al solo campo penale, ma da realizzare in tutti gli aspetti della condizione sociale e legale dei giovani nella nostra cultura.
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



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