| Le celebrazioni per il V centenario della nascita del riformatore (10
novembre 1483) sono state quasi inflattive, specie in Germania, cosi'
da far sorgere la domanda se questo Lutero, conteso tra Kohl e il
socialismo reale, sia quello vero e storicamente fondato, oppure una
contraffazione piu' o meno idologica. Ricordate le difficolta', d'
ordine sia psicologico sia ermeneutico, che s' incontrano nell'
approccio al "vero" Riformatore - il cui genio non puo' essere
"ridotto" entro le varie interpretazioni sociopolitiche,
psicanalitiche, teologiche estreme -, l' articolo si sofferma su di
un punto quanto mai attuale, ma poco approfondito, del pensiero
luterano: quello che nega la possibilita' d' una qualsiasi mediazione
tra natura e grazia, uomo e Dio, ecc.. L' analisi del nullum habeo
medium rivela infatti che, con tale dottrina, Lutero intendeva
salvare la fede cristiana dal rischio d' una presenza clericale
totalizzante, che identificava cioe' Chiesa e mondo, la figura col
Regno. L' articolo conclude mostrando che, al di la' delle buone
intenzioni, ogni "abbreviazione" (papista o luterana), per quanto
suggestiva e in qualche momento storico anche provvidenziale, non
corrisponde alla grande e faticosa mediazione tra il gia' e il non
ancora raccontata dell' Antico e dal Nuovo Testamento.
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