| Chi e' stato veramente Lutero e come si deve giudicare la sua opera?
Per rispondere a questa domanda l' editoriale fa dapprima un' ampia
presentazione dell' "immagine" che di Lutero hanno avuto i cattolici
durante quattro secoli. Esso rileva che nel loro modo di "vedere"
Lutero c' e' stata un' evoluzione, nel senso che da un' immagine
totalmente negativa, come era quella prima di Cochlaeus e poi di
Denifle e di Grisar, si e' passati a delineare un' immagine piu'
positiva, ad opera di studiosi come Lortz, Iserloh e altri. Anzi,
alcuni cattolici si sono spinti fino al punto di fare di Lutero un
"cattolico" e della riforma un' espressione di pluralismo teologico.
L' editoriale passa poi a una valutazione critica di questa nuova
immagine di Lutero, rilevando sia la difficolta', derivante dalla
stessa sua persona, di comprenderlo nella sua realta', sia gli
aspetti piu' notevoli ed evidenti della sua personalita': l' assoluta
certezza di essere lui solo nella verita', l' incapacita' di
comprendere una dottrina che non sia la sua o che non corrisponda
alle disposizioni del suo animo, la sua intensa e profonda
religiosita', il carattere della sua fede. A tale proposito rileva
che la natura della religiosita' di Lutero prima e dopo l'
"esperienza della torre" rende difficile ai cattolici vedere in lui
un "maestro nella fede". Vengono poi esaminati due problemi: quello
riguardante le responsabilita' della Riforma e quello del Lutero
"cattolico". Si accenna infine al dialogo luterano-cattolico, alla
luce anche del discorso del Papa alla Christus-Kirche di Roma.
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