| Il 25 gennaio 1983, con la Costituzione Apostolica "Sacrae
disciplinae leges", Giovanni Paolo II ha promulgato il nuovo Codex
Iuris Canonici. In questa nota, l' A. mette in risalto alcuni aspetti
che rendono veramente "nuovo" il codice ora promulgato. Soprattutto,
sostiene l' A., la vera novita' della nuova legislazione sta nel
fatto di essere il codice del postconcilio. L' insegnamento
conciliare e' diventato nel nuovo codice come l' anima e il principio
ispiratore della disposizione normativa. A sostegno l' A. evidenzia
alcuni aspetti, che illustra criticamente e con richiami costanti
alle fonti: il codice e' frutto di una larga cooperazione collegiale;
l' ordine della sistemazione delle materie manifesta la volonta' di
adeguarsi alla realta' strutturale della Chiesa come e' stata
espressa dal Concilio; l' accettazione del principio della
corresponsabilita' di tutti, laici compresi, e l' eguaglianza dei
diritti. Particolare attenzione viene dedicata dall' A. al ruolo
della donna, come e' previsto dal nuovo codice, e all' istituto del
matrimonio. Sempre richiamandosi a canoni specifici, l' A. sostiene
conclusivamente che lo spirito e la preoccupazione pastorale che
presiede il nuovo codice ha portato al risultato di evitare leggi
puramente teoriche.
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