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152675
IDG840400075
84.04.00075 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Heller Agnes
Il problema della giustizia in Marx
Mondoperaio, an. 37 (1984), fasc. 2, pag. 113-121
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
F42092; F411
I riferimenti alla giustizia nell' opera di Marx sono rari e trascurano completamente il concetto etico di giustizia a favore degli aspetti formali e politici. Una produzione e distribuzione veramente comuniste seguiranno, per Marx, un criterio al di la' della giustizia: "a ciascuno secondo i suoi bisogni". Poiche' infatti ogni uomo e' unico e incommensurabile, nella societa' comunista i bisogni si formano secondo il valore della liberta'; mentre la giustizia distributiva nega al liberta' in quanto genera standard eguali. Marx dunque affronto' lo stesso problema di Tocqueville: il conflitto tra eguaglianza e liberta'. Ma lo tradusse nel linguaggio della societa' futura: l' uguaglianza rappresenta la prima fase del comuniscmo, la liberta' la seconda. A paragone con Rawls, il radicalismo marxiano e' ancora portatore di un messaggio importante: gli uomini contemporanei non possono essere identificati con tutti gli uomini, i bisogni e le aspirazioni contemporanei non si identificano con i bisogni e le aspirazioni umane tout - court. In un futuro libero, quindi, dovrebbero esserci tante norme e regole giuste per quanti sono i modi di vita. In ultima istanza, Marx aveva ragione: si puo' sognare una societa' libera, non una societa' giusta. Aveva pero' torto nel credere che una societa' libera sia al di la' della giustizia. Non c' e' societa' al di la' della giustizia, ma possiamo immaginarne una in cui la liberta' fornisca i criteri per la giustizia.
Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze



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