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152706
IDG840400107
84.04.00107 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Cioffi Revilla Claudio
Stati Uniti e Comunita' Europea: conflitto o cooperazione?
Riv. it. sc. pol., an. 13 (1983), fasc. 3, pag. 445-466
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D871; D877
Il sistema della Comunita' Europea e' stato ampiamente riconosciuto come un punto di riferimento di importanza teorica e storica con implicazione politiche internazionali, ma una analisi comportamentistica degli effetti dell' integrazione della Comunita' Europea sulle relazioni euro-americane non e' stata ancora condotta. Questo studio esamina la direzione e la grandezza di tali effetti usando dati storici e le tecniche dell' analisi internazionale. I risultati di questo studio (1948-1972) indicano che, ccon l' unica eccezione degli Stati Uniti verso la Francia, le relazioni euro-americane non sono state modificate in misura significativa dalla formazione del sistema della Comunita' Europea. Le teorie del potere sul cambiamento nel sistema internazionale, in particolare la teoria Snyder-Waltz-Midlarsky sulla maggiore propensione al conflitto nei sistemi multipolari, sono solo parzialmente suffragate dai risultati di questo studio, in particolare la esplicita previsione di Midlarsky sulla maggiore probabilita' di conflitto durante il periodo dell' allontanamento dal bipolarismo. Viene anche confermata la teoria dei "ranghi internazionali", in particolare la previsione di una maggiore quantita' di conflitto diretta dagli Stati Uniti (topdog) verso la Francia (underdog). Le tradizionali tesi storiche che descrivono i significativi cambiamenti nelle relazioni euro-americane, non sono ben convalidate come ci si attendeva, dato che nessun cambiamento sistematico e' stato riscontrato nelle interazioni euro-americane. I risultati di questo studio non mostrano un notevole miglioramento nelle relazioni euro-americane dopo la formazione della Comunita' Europea, ma non mostrano neppure un significativo deterioramento. Viene proposto per ulteriori ricerche il rapporto fra eventi, attributi (cioe' status) e dimensioni attitudinali delle relazioni euro-americane. Infine, cosi' semplificato il problema, come risulta dalle suddette distinzioni fondamentali, sembra anche possibile, per ciascuna politica di controllo, trovare indicatori in grado di misurare l' efficacia delle politiche di controllo e una congruenza fra obiettivi attesi e risultati concretamente ottenuti. Riassumendo: nella struttura concettuale proposta e' possibile comparare le relazioni intergovernative nei diversi Paesi o, al limite, i risultati delle politiche di controllo centrale sui governi locali. Poiche' la variabile finale dipendente e' la combinazione dell' esito delle diverse politiche, e' percio' possibile studiare la resistenza del governo locale contro tali controlli in una visione piu' realistica.
Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze



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