| L' A., nella prospettiva della revisione del Concordato, sostiene che
l' atteggiamento della Chiesa, di fronte ai Patti Concordatari in
generale, e' ispirato esclusivamente al precipuo intento di prestare
un servizio ai cittadini e di difendere i valori morali che sono alla
base di un' autentica promozione umana e sociale. Nessun proposito,
quindi, di diminuire la sovranita' statale, ne' di perpetuare
situazioni di privilegio. Occorre pensare, invece, la Chiesa come
componente necessaria del "servizio" all' uomo. I rapporti tra Stato
e Chiesa vanno, percio', riferiti a questo concetto di "servizio";
"servizio" indipendente da quello reso dallo Stato, ma coordinato con
esso per agevolare lo sviluppo morale e civile della societa'. Il
problema, percio', non e' solo di liberta' della Chiesa e di
indipendenza e autorita' dello Stato, ma, dove e' possibile, di un
"servizio", integrale e concordato, all' uomo come membro delle due
comunita'.
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