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152758
IDG840600256
84.06.00256 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Morongiu Antonio
La legislazione di Carlo di Borbone
Riv. trim. dir. proc. civ., an. 36 (1982), fasc. 1, pag. 247-260
(Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
S70252
L' opera legislativa napoletana di Carlo Borbone (il primo "re delle Due Sicilie", che doveva, nel 1759, passare al trono spagnolo come Carlo III) va considerata, in primo luogo, per la sua rispondenza, o meno, a quell' ideale "illuminismo giuridico" di cui si fa molto parlare in tempi recenti. L' esame di essa conduce pero' ad un risultato chiaramente negativo. Per...illuminata che sia stata, sotto vari aspetti, la politica del sovrano borbonico non fu, sotto il profilo della normazione giuridica, troppo diversa da quella dei precedenti sovrani spagnoli e della breve parentesi austriaca. Egli tento' (o lo tentarono, per lui, i suoi ministri) di svecchiare e riordinare l' ordine giudiziario, di porre rimedio alla, in fatto, impunita' dei colpevoli dei piu' gravi delitti di sangue consistente nelle "transazioni" o oblazioni in denaro, fondo' o ricostitui' il famoso "Magistrato del Commercio" e fece sperare anche l' apprestamento di raccolte legislative varie: pero' senza la necessaria decisione. Questa si avverti' soltanto durante la minorita' del successore Ferdinando e ad opera del fedele ministro e portavoce dello stesso re Carlo Bernardo Tanucci, in alcune leggi in materia di rapporti tra lo Stato e la Chiesa e, marginalmente, di matrimonio, non dissimili da quelle tipiche del "giuseppinismo" di Maria Teresa e di Giuseppe II. Tutto sommato, si tratto', come fu gia' osservato dallo storico meridionale Michelangelo Schipa, di una "trama penelopea".
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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