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| IDG840600346 | |
| 84.06.00346 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Colella Pasquale
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| Orientamenti della Cassazione in tema di rilevanza della
giurisdizione ecclesiastica matrimoniale dopo le sentenze n. 16 e 18
del 1982 della Corte Costituzionale
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| nota a Cass. sez. un. civ. 15 maggio 1982, n. 3024
Cass. sez. un. civ. 1 ottobre 1982, n. 5026
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| Giur. it., an. 135 (1983), fasc. 2, pt. 1A, pag. 229-238
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D301220; D9461
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| Con la prima delle due sentenze in commento la Suprema Corte afferma
che lo Stato di "amentia" del soggetto nubente al momento della
celebrazione del matrimonio concordatario e' causa di nullita'
ammessa dal nostro ordinamento che espressamente prevede l'
incapacita' naturale per infermita' di mente quale vizio rilevante
della volonta' e del consenso; con la seconda decisione la Suprema
Corte precisa che la simulazione del consenso e' causa ammessa e
rilevante di nullita', mentre non si puo' delibare per contrarieta'
all' ordine pubblico la sentenza ecclesiastica che da' valore alla
riserva mentale. Osserva l' A. che le due decisioni sollevano
numerose questioni di interpretazione e di attuazione delle novita'
introdotte dalle sentenze della Corte Costituzionale in quanto
vogliono indicare alle Corti di merito l' entita' dei controlli da
effettuare ed i limiti processuali e sostanziali che si debbono
rispettare cercando di limitare le innovazioni introdotte nel sistema
allo scopo di salvaguardare al massimo la sussistenza e di evitare la
creazione di ulteriori lesioni e contrasti in attesa della revisione
del concordato.
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| art. 1 l. 27 maggio 1929, n. 810
art. 17 l. 27 maggio 1929, n. 847
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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