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| IDG840600814 | |
| 84.06.00814 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| De Martino Patrizia
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| Il concepimento fuori del matrimonio nel gioco delle presunzioni
legali (artt. 232 e 235 c.c.)
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| Dir. fam., an. 12 (1983), fasc. 1-2, pt. 2, pag. 243-261
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D30134; D41560
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| L' A. si propone di esaminare col lavoro in epigrafe il valore della
funzione legale attraverso la precisazione del coordinamento fra l'
operare della presunzione di concepimento durante il matrimonio (art.
232 c.c.), della presunzione di paternita' (art. 231 c.c.) e della
presunzione di durata della gestazione (art. 235 c.c.). Osserva come
situazioni di contrasto fra realta' biologica e finzione legale non
siano stati ex professo studiate in dottrina, forse perche' e' parsa
esauriente la conclusione, divenuta assiomatica nella disciplina
della filiazione, secondo la quale la presunzione di concepimento
durante il matrimonio e' assoluta e, di conseguenza, non e'
ammissibile un' azione di impugnativa fondata sulla durata della
gestazione. Procede all' esegesi degli artt. 232, 233 e 235 c.c.,
soffermandosi in particolare sull' assolutezza della presunzione
legale di concepimento durante il matrimonio. Esamina quindi la
possibile disconoscibilita' del figlio nato in seguito a gravidanza
regolare in prossimita' del centottantesimo giorno dalla delebrazione
del matrimonio, e del figlio nato da parto prematuro in prossimita'
del trecentesimo giorno dallo scioglimento, dall' annullamento o
dalla cessazione degli effetti civili del matrimonio, traendo le sue
considerazioni conclusive.
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| art. 231 c.c.
art. 232 c.c.
art. 233 c.c.
art. 235 c.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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