| L' A. si propone di esaminare come effettivamente stiano le cose in
materia di falso: in primo luogo, di verificare la corretta
acquisizione del dato normativo; in secondo luogo, di individuare, se
ci sono, sopvrapposizioni concettuali estranee al dato, per
eliminarle; di accertare, in terzo luogo, che nel procedimento
ermeneutico si osservi, limpidamente, senza sbavature, la coerenza
sintattica del ragionamento logico. Pertanto avverte che il suo
excursus non ha la presunzone di voler tentare di risolvere i
problemi tradizionali del falso, ma ha come obiettivo di apportare un
contributo di chiarezza, soprattutto sotto il profilo metodologico,
distinguendo all' interno delle falsita' ideologiche una duplice
strutturazione: a seconda cioe' che la difformita' sussista tra
attestazione ed esperienza, ovvero tra attestazione e titolo che
legittima l' attestazione. Passa poi a riscontrare il momento
contenutistico delle falsita' ideologiche, sia attraverso un' ampia
ricognizione della legislazione in materia che dell' elaborazione
giurisprudenziale.
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