| L' A. esamina le varie disposizioni della l. 23 marzo 1981, n. 91,
che ha di recente disciplinato le prestazioni di lavoro dello
sportivo, valutandone i contenuti di novita' e gli aspetti di
diversita' rispetto alla disciplina del contratto di lavoro
subordinato. L' A. prospetta la tesi che l' esercizio dell' attivita'
sportiva - in quanto qualificato come libero - costituisca il
contenuto di un diritto della personalita' e che la norma che lo
sancisce sia esplicativa ed integrativa della Costituzione. L' A.
sottopone, poi, a critica la utilizzazione che il legislatore fa del
criterio della "continuita'" per definire il professionista sportivo,
assumendo l' esattezza, piuttosto, dell' elemento della "prevalenza".
Critica poi l' adozione dei metodi di distinzione del lavoro autonomo
dal lavoro subordinato, mediante individuazione di ipotesi precise (o
meglio, di tassative fattispecie concrete) di prestazioni d' opera.
L' indagine, quindi, e' dedicata all' esame degli elementi
caratteristici del contratto di lavoro subordinato sportivo; ai suoi
connotati di specialita'; allo spazio che la legge riconosce alla
contrattazione collettiva; alle modalita' di costituzione,
svolgimento ed estinzione del rapporto. Le considerazioni finali
riguardano l' abolizione del cosiddetto "vincolo sportivo" e la nuova
disciplina dei trasferimenti degli atleti da una societa' sportiva
all' altra; nonche' lo speciale regime di sicurezza sociale previsto
dalla legge.
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