| 153396 | |
| IDG840900054 | |
| 84.09.00054 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Nappi Aniello
| |
| A proposito di una falsita' impossibile
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| nota a Cass. sez. III pen. 12 ottobre 1982
| |
| Giur. it., an. 135 (1983), fasc. 8-9, pt. 2, pag. 309-312
| |
| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
| |
| D51520; D93202
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Nell' annotata sentenza l' A. critica le motivazioni della Corte di
Cassazione riguardo all' ipotesi delittuosa di cui agli artt. 48 e
479 c.p.. La sentenza afferma che l' atto pubblico e' destinato a
provare la verita' dei fatti in esso attestati solo quando l' autore
dell' attestazione abbia l' obbligo giuridico di esporli nella loro
effettiva realta'. In mancanza di tale obbligo non sarebbe, quindi,
configurabile falsita' ideologica. La giurisprudenza prevalente,
invece, ha sempre sostenuto che in tema di falsita' ideologica di
atti pubblici, ai fini della configurabilita' dell' elemento
obiettivo del reato, e' sufficiente che la falsa attestazione
concerna fatti giuridicamente rilevanti. Nel caso in esame, secondo
l' A., la fattispecie prevista dall' art. 479 c.p. non era
configurabile, non gia' perche' manacava una falsita' rilevante,
bensi' perche' non esisteva un' attestazio ne di destinazione dell'
imbarcazione che potesse dirsi falsa. In altri termini, a parere
dell' A., la Suprema Corte ha ritenuto esistente ma irrilevante una
falsita' che invece non sussisteva ne' avrebbe potuto sussistere.
| |
| art. 48 c.p.
art. 479 c.p.
art. 146 c. nav.
art. 303 d.p.r. 15 febbraio 1952, n. 328
| |
| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
| |