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| IDG840900092 | |
| 84.09.00092 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Catamo Luigi
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| Morte dell' imputato nel corso del giudizio e sua mancata rilevazione
nella sentenza
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| Giust. pen., an. 88 (1983), fasc. 1, pt. 3, pag. 63-64
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| D50410; D6225
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| Costituendo la permanenza in vita dell' imputato un presupposto
processuale, l' intervenuta morte dello stesso durante una
determinata fase processuale determina la giuridica inesistenza del
provvedimento conclusivo della fase medesima, qualora la morte non
venga ufficialmente dichiarata in detto provvedimento. Tale
inesistenza deve essere rilevata dallo stesso giudice che ha emesso
il provvedimento e non, come ritenuto invece della Suprema Corte, dal
giudice superiore. Inoltre deve essere rilevata, quale che sia stato
il contenuto del provvedimento, e quindi anche in presenza di un'
assoluzione con formula piena. La morte intervenuta in tali
circostanze di tempo impedisce il formarsi del giudicato sulla
esistenza del reato e sulla responsabilita' dell' imputato.
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| art. 150 c.p.
art. 183 comma 1 c.p.
art. 171 c.p.p.
art. 472 comma 3 c.p.p.
art. 500 c.p.p.
art. 554 n. 3 c.p.p.
art. 578 c.p.p.
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